lunedì 5 gennaio 2009

Nulla si fa senza passione


“Silvia Allegri, insegnante.” Chissà se dieci anni fa si sarebbe presentata così, mettendo l’accento su ciò che più le interessava essere?! Studi classici, spinta dalla convinzione che l’insegnamento era il suo futuro, pochi anni di insegnamento, alcuni altri di gavetta giornalistica presso uno dei più antichi quotidiani locali.Ma poi, tra l’insegnamento e il piacere per la scrittura, in lei si è insinuata quella carica interiore che il filosofo Hegel meglio di ogni altro ha saputo rappresentare osservando che “nel mondo mai nulla di grande è stato fatto senza passione”.A questo penso mentre Silvia Allegri, oggi responsabile dei servizi culturali del Comune di Fidenza dove lavora dal 1999 iniziando come bibliotecaria, mi racconta la sua storia professionale, con un approccio vitale e decisamente coinvolgente che annulla quella qualifica, vagamente burocratica, che contraddistingue le persone che lavorano negli enti locali e che frappone una sorta di filtro tra l’operatore e l’utente. Con Silvia Allegri tutto questo non c’entra, e lei rappresenta in modo corale quella moltitudine di bravi dipendenti pubblici che, molto spesso, rischiano di essere sottovalutati, spesso proprio a causa di una classificazione in gergo burocratese. Ma si capisce subito che non è così, fin dal suo arrivo sotto i portici della residenza municipale: capelli raccolti in modo molto elegante come il resto del suo portamento, che denota uno stile non convenzionale e subito il racconto vero, quello che ci ha motivato all’intervista: la direzione artistica del Teatro Magnani, quel piccolo gioiello che sorge nel cuore di Fidenza, con i suoi quattrocento posti a sedere, rivestiti dal più classico dei velluti. Entrata nello staff del Comune di Fidenza «La mia fortuna è stata quella di aver lavorato con due “veri”assessori alla Cultura – racconta Silvia – rima Maria Pia Bariggi che oggi è assessore al Comune di Salsomaggiore, ed ora con Davide Vanicelli, con cui sto facendo un’esperienza lavorativa molto interessante».La cultura a Fidenza significa respirare a pieni polmoni quella sensazione tipica di questa parte di terra italiana, a volte un po’ onirica, che Silvia Allegri ben interpreta nella costruzione delle sue stagioni di prosa che tengono conto di un obiettivo principale: avvicinare i giovani al teatro. E il successo del cartellone in questi anni ne è una dimostrazione palese. Le prove generali delle produzioni liriche sempre riservate agli studenti che non la vivono come una giornata di “fuga” e poi una media dell’85% di posti occupati ad ogni rappresentazione dimostrano che il teatro non è al capolinea e che il tessuto culturale del territorio è notevolmente svecchiato. Che dire? La pubblica istruzione italiana ha perso un’insegnante, ma la cultura italiana ha guadagnato una persona che, con passione “hegeliana”, riesce a coinvolgerne altre decine e decine: il pubblico che ne apprezza le scelte.

1 commento:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina