domenica 19 luglio 2009

Pronto Almandina?


“Pronto? Sono il direttore di Terre Verdiane News. Vorrei parlare con qualcuno del Teatro dell’Almandina.”
“Sono Daniela, la presidente.”
“Bene, allora parlo con lei. Sul prossimo numero di Terre Verdiane inizia una rubrica sugli artisti e vorrei aprirla parlando della vostra compagnia. Lei mi sembra la persona più indicata.”
“No, no. La persona più indicata è Chiara, la mamma del progetto. Le do il numero.”
“Pronto Chiara? Sono il direttore di Terre Verdiane. Sul prossimo numero di Terre Verdiane inizia una rubrica sugli artisti e vorrei aprirla parlando della vostra compagnia. Daniela mi ha detto di parlare con lei che è la mamma del progetto. Ci possiamo vedere?”
“Ma no, siamo tutte coinvolte. Sia io, che Daniela, che Francesca. Non è giusto che sia solo io a parlarne.”
Sembra l’incipit di una pièce ma è cominciato proprio così il primo dialogo con quelle dell’Almandina.
Alla fine l’intervista è stata “una e trina”, mai successo, per cui a parlare sono tutte insieme, all’unisono Chiara, Daniela e Francesca; tre donne accomunate dalla passione per il teatro che, dopo essersi incontrate a diversi laboratori teatrali hanno deciso di provarci.
I loro spettacoli hanno un sapore retrò fin dai titoli – Garibalderì, La Magda e la Wanda le sorelle Guerazzi, La Magda e la Wanda fanno il cinéma, Angelina, Dancing da Ines - sono divertentissimi, non hanno attori maschi.
“Ma non per partito preso”, puntualizzano Chiara, Daniela e Francesca. “Finora ci sono venute in mente idee che non prevedevano figure maschili.” Quasi quasi mi candido per un provino, penso e poi glielo dico.
“Almandina ha una grande musicalità – dicono le tre socie – Solo dopo che lo avevamo inventato, abbiamo scoperto che esiste già ed è il nome di una pietra semipreziosa, la cui proprietà è tenere a terra quelli che amano viaggiare sulle nuvole.”
Ovviamente non fa per loro che tracimano entusiasmo da tutti i pori mentre mi raccontano trame, ruoli, progetti futuri. Ma la domanda banale è di rito: perché avete scelto di fare teatro?
La risposta invece banale non è. “Per trasformare i nostri difetti in pregi”, rispondono, e non c’è verso di avere risposte diversificate. “Ogni nostro spettacolo trae spunto da mondi marginali. Uno dei primi è nato incappando in una banda che accompagnava una cerimonia in piazza a Fidenza, in cui era presente Anita, la nipote del signor Garibaldi.”
La loro presentazione nel sito http://www.teatroalmandina.org/ recita così: “ci piacciono le storie un po’ sbilenche, irregolari, capaci di inceppare il meccanismo del luogo comune e d’innescare uno sguardo singolare sul mondo.”
A noi piace andarle a vedere.


Luigi Franchi

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