domenica 19 luglio 2009

Da Faccini salumi e vini fini


Sono ormai più di settant’anni che esiste Faccini, sempre lì sul piazzale antistante la chiesa di Sant’Antonio, il patrono degli animali. Il legame con il santo da Faccini lo si festeggia ogni anno, nella sera del 17 Gennaio, con una grande cena a base di maiale. Ma questa è solo una delle tante tradizioni che vivono grazie alla radicata presenza di questo ristorante, con annessa bottega alimentare dove si acquistano i salumi che Massimo seleziona personalmente, curandone la perfetta stagionatura. In sala e in cucina le sue sorelle, Barbara e Paola, rappresentano la terza generazione di una famiglia di osti, di quelli di una volta che ti fanno sentire sempre a tuo agio quando sei nel loro locale. Fu Giacomo Faccini che aprì il luogo di sosta e di ristoro nel 1932, una decisione che venne proseguita dal figlio Francesco, con sua moglie Albertina regina della cucina per decenni.
Da Faccini si gusta la vera cucina tradizionale piacentina, con le paste fatte a mano da Paola e Barbara e dalle loro aiutanti storiche. Soprattutto si beve bene, grazie alla accurata selezione che Massimo fa della miglior produzione piacentina. D’estate pochi tavoli antistanti l’ingresso del ristorante permettono di trascorrere serate piacevolissime all’insegna del buon gusto.
Mani femminili per governare la cucina, prima quelle di mamma Albertina, poi quelle di Paola e Barbara, aiutate dalle signore del posto. Mani sapienti che sanno riconoscere, al semplice tocco, il giusto grado di morbidezza dell’impasto per fare le paste tipiche della cucina piacentina. Oppure occhi che sanno distinguere la freschezza di verdure e carni che compongono i secondi piatti, un tempo più robusti, della tradizione. Infine il gusto..dell’equilibrio nutrizionale, della composizione, degli abbinamenti.
Sono i primi ingredienti della cucina della generazione Faccini.
Tra i piatti: salumi tipici e tradizionali piacentini, tortelli di ricotta e spinaci, tortelli di zucca, tortelli ripieni al culatello, pisarei e faso’, anolini in brodo di terza, pappardelle al cinghiale o alla lepre, coppa arrosto, faraona alla creta, brasato di cinghiale con polenta, arista al Gutturnio, funghi alla griglia (in stagione), torte e dolci al cucchiaio fatti in casa, nocino e bargnolino della casa.


LF

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