Tre stelle all’Osteria Francescana di Modena, meritate,
meritatissime, che coronano lo straordinario anno di successo internazionale di
Massimo Bottura. Ma anche una pioggia di nuovi riconoscimenti a due e una
stella per la ristorazione italiana nello stesso giorno in cui anche l’immagine
pubblica del Paese volta pagina con l’insediamento del governo Monti.
Come dire, serietà e innovazione che dimostrano ancora
che questo Paese vale. Alle tre stelle assegnate a Massimo Bottura si
affiancano i nuovi due stelle Michelin: Massimo Mantarro del Principe
Cerami-Hotel San Domenico Palace di Taormina (ME), Andrea Migliaccio
dell’Olivo-Hotel Capri Palace di Capri (NA), Antonio Mellino del Quattro Passi
di Massalubrense (NA), Olivier Glowig dell’omonimo ristorante a Roma.
Gli altri locali che conquistano una stella sono 33. Il totale dei ristoranti stellati in Italia
sale a quota 295: 7 tre stelle, 38 due stelle, 250 una stella. Praticamente il
30% in più rispetto a sei anni fa: un dinamismo che dimostra quanto sia
importante la capacità di scegliere, al posto dell’inseguire mode effimere e
scimmiottamenti. I ristoratori e i cuochi italiani cominciamo a scoprire
identità, radicamento con il territorio, ruolo sociale della loro attività.
Basta spulciare tra le curiosità della nuova edizione
della guida Michelin per capire la trasformazione che è in atto: la Lombardia
rimane la regione più stellata (56 esercizi), seguita dal Piemonte. Al terzo
gradino del “podio”, a pari merito, si trovano Campania ed Emilia, quest’ultima
con le tre stelle a Massimo Bottura e due nuovi locali a una stella: La Palta
di Bilegno (PC) e I Portici di Bologna. La Toscana è la regione più dinamica,
con 6 nuovi stellati e 6 nuovi Bib Gourmand. A livello delle province, le più
stellate sono Cuneo e Bolzano (17 esercizi ciascuna), seguite dalla provincia
di Napoli. Bolzano è anche la provincia con il numero più elevato di Bib
Gourmand.
Ma ci sono anche 380 agriturismi e B&B che premono
verso la qualità dell’accoglienza, 388 esercizi dotati di Spa e 937 di
particolare suggestione; segni dei tempi che vedono il consumatore più rigoroso
e selettivo, in cerca di luoghi ed esperienze di benessere tangibile, dove il
prezzo è una componente nuovamente importante a cui viene attribuito un giusto
valore, un atteggiamento trasversale a tutte le fasce e i ceti socioeconomici.
Forse si può ipotizzare che è definitivamente tramontata la “Milano da bere”
sostituita da una ricerca di autenticità.
Una piccola nota di soddisfazione: quattro locali dei 160
che abbiamo descritto nella guida ragionata Meglio Prenotare 2012 hanno
conquistato per la prima volta la stella Michelin o sono diventati Bib gourmand:
si tratta di Gignod a Le Clusaz (AO), Al Pont de ferr di Milano e, Bib
gourmand, il Pretzhof di Vipiteno (BZ) e L’Anice stellato di Venezia. Luoghi
dove identità e autenticità non sono solo belle parole.
Luigi Franchi
Pubblicato su Cateringnews.it il 16 novembre 2011www.cateringnews.it
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