venerdì 14 agosto 2009

più profumi inebrianti che puoi




Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Kostantin Kavafis
questa è la poesia-storia che mi è girata in testa per tutto il tempo che ho trascorso nella degustazione di un bicchiere di straordinaria e potentissima Malvasia, con una gradazione di 14,5°, con un nome e una storia particolarissima.

L'esperienza l'ho vissuta alla Palta di Bilegno, un ristorante dove il bianco predomina, a cominciare dalle curate amatissime orchidee per finire alla immacolata divisa e al radioso sorriso di Isa, la cuoca di casa.
Forse la poesia di Kavafis che parla di Itaca si sposa idealmente a questo vino che, più di ogni altra Malvasia finora assaggiata, ti ricorda l'origine antica e mediterranea, ti fa immaginare il percorso che i ceppi della vite hanno fatto, nei secoli scorsi, attraverso i mari per trovare posto sulle colline italiane, sull'appennino piacentino attraversato dalle legioni di Annibale.
Sta di fatto che questo vino è impossibile berlo in maniera distratta; la complessità dei suoi profumi è talmente invadente che occupa ogni spazio dei sensi.
Una Malvasia così l'ha voluta Roberto, il marito di Isa e sommelier della Palta, capendone originalità e potenzialità durante una degustazione di questo vino ai suoi albori, nei primi mesi del 2008.



I Colli Piacentini devono molto alla Malvasia, in particolare nella versioni passita che sta delinenando l'auspicata identità di questo territorio vinicolo. Ma Roberto l'ha voluta in altro modo e, insieme al produttore Enrico Sgorbati, lo hanno spiegato in etichetta:
"questo unico vino è frutto di un'attenta selezione di uve Malvasia aromatica di Candia, coltivata in un piccolo appezzamento di soli 0.85 ettari, costituito da 4 particelle catastali (141, 143, 142, 144), dove particolari condizioni di microclima rendono questo prodotto unico e irripetibile. La vendemmia è avvenuta il 12 novembre 2007 e acini ricoperti in parte da muffa nobile sono stati pigiati in modo soffice, fermentando in piccole botti da 225 litri per dodici mesi. Sono state selezionate da Roberto ed Enrico solo 3 botti che hanno prodotto 900 bottiglie."
Sul fronte dell'etichetta il nome del vino: UNA, scritto con un elegantissimo carattere, e una frase di Roberto che dice "una vigna, una varietà, una vendemmia, una mano, una bottiglia racchiude un pensiero".
Viene voglia di suggerire un'aggiunta: "una esperienza davvero unica"!!

Luigi Franchi
La Palta
Loc. Bilegno – Borgonovo Val Tidone
Tel. 0523 862103 - http://www.lapalta.it/

1 commento: