sabato 8 agosto 2009

In questi posti davanti al mare


Che amasse il mare forse non lo sapeva dal momento che aveva solo pochi giorni quando, nata in un paese della Bassa, i suoi genitori la portarono per i suoi primi quaranta giorni in una casa davanti al mare della Liguria.Che un giorno sarebbe diventata pittrice, Lorenza Cavalli lo ha sempre avuto chiaro fin dal primo giorno di scuola, in cui dichiarò che avrebbe fatto l’accademia. Così è stato: liceo artistico a Cremona, accademia a Brera.Il suo primo “catalogo” venne fatto a sua insaputa, l’ho scoperto quando gli ho chiesto cosa pensava di lei l’insegnante di educazione artistica delle medie. “Che strana domanda mi fai. - si stupisce Lorenza mentre tira fuori dall’album mentale dei ricordi il nome dell’insegnante. - Si chiama Emanuela Grande ed era entusiasta dei miei disegni, al punto che l’ho rivista dopo anni e lei mi donò una piccola pubblicazione curata da lei in cui i miei disegni illustravano le poesie di Ilda Bottoli, il titolo è “Il paese dei disegni”.”Da quel “catalogo” si può datare la storia artistica di Lorenza che oggi è una esponente di quella corrente del realismo magico che vede tra i maggiori protagonisti Edward Hopper e Felice Casorati, mentre nella scrittura trova la sua espressione nella cultura latino-americana dei vari Jorge Luis Borges, Gabriel Garcia Marquez, Isabel Allende, Juan Rulfo, ma influisce anche nei testi di Italo Calvino, Milan Kundera, Gogol’ e Kafka.Ma cosa c’entra il mare con tutto questo? Il mare entra nei suoi quadri, invade ogni spazio insieme al cielo, interrotto solamente dal vento che gonfia le vele delle barche che spezzano un segno che altrimenti sconfinerebbe nell’infinito. Lorenza è donna di acqua, di sole, di vento. L’ho capito osservandola durante l’intervista, realizzata sotto i portici di Busseto in una giornata di luce immobile, mentre non riusciva a stare ferma con i suoi belli capelli continuamente mossi dal movimento delle sue mani. “Sono tornata a parlare con i miei quadri pochi mesi fa. – mi confida – Non li sentivo più miei, facevano parte di una fase della mia vita che era giunta al termine, svuotati di ogni significato. Una mattina sono andata nello studio e ho parlato con loro, mi hanno ricordato che è il desiderio che crea la nostra esistenza; da quel momento tutto è cambiato. Sono tornata davanti al mare a fermare con la fotografia le vele al vento e le ho riportate sulle mie tele. Ho fatto una seconda mostra allo Yacht Club di Milano, con le mie tele di mare e di vele, dopo la prima fatta nel 2007.”Nel frattempo Lorenza è ritornata dopo anni a vivere nella sua terra, a Samboseto in “quella borgata desolata e primitiva” come la descrisse Mario Soldati nel 1957 parlando di Peppino Cantarelli e della sua “bottega fuori dal tempo e dal mondo in cui erano esposti grandi vini francesi”. “Non so se e quanto mi fermerò ma qui riesco come in nessun altro luogo a trovare lo straordinario nel quotidiano”. Che sia qui l’essenza del realismo magico? In questi posti davanti al mare nel cuore della pianura.


Luigi Franchi

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