lunedì 2 febbraio 2009

Elena Amadei: chi vuole può venire a controllare


In una mattina piena di sole e di freddo del novembre scorso ero a Zibello, nel chiostro dell’ex convento domenicano, dove alcuni produttori stavano preparando il loro banchetto per il November Porc; nella confusione generale dei prodotti, salumi e formaggi e vini mi colpì l’elegante rigore di un banchetto su cui erano impilati dei vasetti dal tappo argentato.
Marmellate e confetture, un biglietto da vista raffinato come unico strumento di promozione, una minuscola donna che si metteva in ordine i barattoli come se dovesse allestire un set fotografico.
E’ così che ho conosciuto Elena Amadei, la minuscola donna che ricerca, produce, confeziona, presenta, vende le sue marmellate facendo tutto da sola.
Ha cominciato nel luglio scorso, in un ordinato ed efficiente laboratorio nei pressi del Fidenza Village, dove trascorre buona parte del suo tempo nella preparazione delle marmellate e dei liquori tradizionali. “per fare una produzione di marmellata ci impiego un giorno intero di lavoro”, mi racconta mentre continua a labvorare il mirtillo.
Che in solodoni vuol dire fare 130 vasi da 150 gr. ciascuno: perchè Elena i suoi vasetti gli riempie tutti a mano, e la sua frutta la taglia tutta a mano, e le sue etichette le mette tutte a mano.
Questo non significa fare le cose al risparmio ma farle con la massima cura, utilizzando la tecnologia nelle sue componenti migliori.
Ad esempio Elena fa cuocere la frutta non come si faceva un tempo mettendola a bollire per ore; in quel caso si perdono tutte le proprietà nutrizionali. Nel suo laboratorio la frutta viene messa in una macchina che toglie acqua, con una cottura a bassa temperatura, mantenendo intatti i valori nutritivi. Poi la frutta viene mescolata allo sciroppo d’agave, anzichè allo zucchero, senza alcuna altra aggiunta di pectina o additivi vari. Questa è la marmellata di Elena Amadei.
E i liquori? Limoncino, nocino, bargnolino e liquirizia stanno lentamente maturando nei fusti. Mentre in un piccolo contenitore sta affinandosi lo sburlon, il liquore di mele cotogne; “di questo ne ho fatto meno perchè grattuggiare le mele una ad una è un lavoro tosto”, afferma Elena.
“Non ho ancora completato il ciclo stagionale di tutta la frutta, avendo iniziato a luglio, per cui non sono in grado di dire uali e quanti saranno i prodotti che farò.” Solo questa affermazione credo che basti per dimostrare che qui non si scherza ma si segue il ritmo del tempo, come un tempo. E’ uno dei tanti esempi che Elena usa quando deve raccontare il motivo per cui assaporare i suoi prodotti.
Luigi Franchi

1 commento:

  1. Io sono un ragazzo di Parma ,e ho aiutato Elena ,nel periodo che aveva inaugurato il laboratorio e vi garantisco che è tutto vero ottimi Liguori e altrettanto le confetture ,poi lei è favolosa .Andateci......

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